ACEA SpA: UN SILENZIO ASSORDANTE

La RdB-CUB Energia interviene per chiedere chiarezza e capire se Acea avrà un futuro

Roma -

TESTA O CROCE ? PER UN PIANO INDUSTRIALE

 

Se tutto tace questo non vuol dire che le cose procedono bene. I nuovi vertici dell’ azienda, ad una politica di rigore e risanamento per evitare inutili sprechi, visti i bilanci, hanno scelto la strada della moltiplicazione dei pani e dei pesci, in un balletto di nuove nomine e creazione di nuove direzioni, che hanno il solo effetto di aumentare i costi di gestione e creare tanta confusione.

L’unica cosa seria di cui abbiamo bisogno, è la presentazione di un vero e concreto piano industriale che ci faccia capire se questa azienda può ancora avere un futuro e quale sarà. Ma come succedeva nelle passate gestioni, “causa imprevisti ed inderogabili impegni” il comitato di partecipazione è stato rinviato (a quando?). Inoltre c’è già chi parla di presentazione di un piano economico-finanziario e non di un piano industriale.

Non abbiamo difficoltà a crederlo visto che non più tardi della settimana scorsa Acea SpA ha acquistato per 11,4 milioni di euro il 35% di Nuove Acque SpA, la società che gestisce l’ATO 4 della Toscana. Acquisto che porta Acea verso una gestione monopolista del servizio idrico di tutta la regione con l’unico intento di creare nuovi profitti.

Si dice : bene o male, l’importante è che se ne parli; qui in Acea il silenzio regna sovrano. L’A.D. alla sua presentazione nell’atto d’insediamento, oltre a spiegare che la sua nomina a suo dire non nasce da logiche di spartizione politiche, ha precisato che il suo mandato si sarebbe contraddistinto per la trasparenza e l’impegno nel cercare soluzioni per evitare contenziosi con i lavoratori.

Ma le bugie hanno vita breve, tanto che alla prima occasione, ad una nostra richiesta d’incontro non si è degnato nemmeno di rispondere. In questo caso, sono imprevisti e inderogabili impegni o altro? Come avevamo garantito nei primi mesi dell’anno, abbiamo impugnato l’accordo taglia-diritti firmato il 18 dicembre scorso da FILCEM e UILCEM e così come previsto dall’art. 410 del c.c. il 18 settembre scorso siamo stati convocati dal Ministero del Lavoro all’Ufficio Provinciale del Lavoro per esperire il tentativo di conciliazione a cui avrebbe dovuto partecipare anche l’Acea. Noi c’eravamo, loro NO.

Se questa volta la Società ha potuto esercitare il diritto di essere assente, la prossima volta in Tribunale non potrà evitare il confronto durante il quale noi chiederemo l’annullamento di tre dei cinque punti dell’accordo. Altro che programmazione delle festività soppresse !!!

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